
Si è svolta martedì 1 novembre nel cimitero comunale di Šamorin, nella regione di Trnava, alla presenza di diverse autorità una cerimonia commemorativa per i defunti che ha incluso anche l’omaggio ai caduti italiani tra i prigionieri di guerra internati nella regione nelle ultime fasi della prima guerra mondiale.
Dopo una breve processione con la banda locale e l’omaggio al monumento a San Floriano, patrono dei vigili del fuoco, le autorità si sono recate al Quadrante italiano dove sono sepolte le salme di 1992 soldati italiani deceduti per malattia o deperimento nell’Ospedale militare di Šamorin o in altre strutture della zona.
Qui, dopo le note dell’alzabandiera militare italiano eseguito da due trombettieri della banda mentre venivano innalzati gli stendardi dell’Italia e della Slovacchia, la delegazione italiana con l’Ambasciatore Martini, il primo segretario Calluso e il colonnello Onofrio Picarelli, Addetto militare per l’Esercito, ha deposto una corona al monumento a memoria dei connazionali caduti che domina il quadrante. Lo stesso ha fatto la delegazione slovacca, con il sindaco Gabriel Bardos e il vice Csaba Orosz. Era presente alla cerimonia per la prima volta anche una rappresentanza del Gruppo Alpini Slovacchia, la cui creazione risale a pochi mesi fa.
Le due delegazioni si sono poi recate nell’area del cimitero riservata ai caduti russi per un ultimo omaggio.
Il quadrante italiano fu ultimato nei primi anni Venti del secolo scorso. Un cippo dedicato ai soldati defunti, eretto a suo tempo dai loro compagni liberati, porta questa iscrizione: «I prigionieri italiani tornando in Patria commemorano i fratelli morti a Somoria, glorificandoli nel compianto della Nazione. Novembre 1918». All’inizio degli anni 2000 fu eretto nel riquadro un memoriale in marmo nero sul quale campeggia la scritta «L’Italia ai suoi caduti in Slovacchia» con un nuovo cippo, che nel 2002 ricevette la visita dell’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azelio Ciampi.
(PS)
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Foto: Mar. ca. Omar Greco
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