
Peter Sagan si è imposto domenica 8 aprile, come sempre in volata, in quella che è considerata la gara più dura e faticosa tra quelle di un giorno. Una “classica monumento” e tra le corse su strada più prestigiose del pianeta, la Parigi-Roubaix alla 116ª edizione. E c’è chi dice: «Finalmente!», salutando la notizia anche con un sospiro di sollievo perché il folletto slovacco tre volte campione del mondo è da tempo il grande favorito.
Partito all’attacco a 54 km dall’arrivo mettendosi all’inseguimento del gruppetto di testa, che ha raggiunto in pochi minuti, Peter ha dominato il pavé francese. C’è chi ha notato che non si è nemmeno alzato sui pedali ma ha subito preso velocità distanziando il gruppo, dove gli avversari più diretti del campione non hanno accennato a reagire. Una manciata di chilometri e lo slovacco ha raggiunto il drappello in fuga e lo ha incalzato ad accelerare, seminando tutti tranne lo svizzero Diller, che arriverà poi secondo al traguardo.
Fantastic @Paris_Roubaix win! @BORAGmbH @Hansgrohe_PR @iamspecialized @sportful @ride100percent https://t.co/vWoVBWvFzr
— Peter Sagan (@petosagan) April 8, 2018
Soltanto all’ingresso del celebre velodromo di Roubaix i due si sono giocati il tutto per tutto, con Diller lasciato passare avanti da Sagan che lo controllava da dietro. Galeotta l’ultima curva, dove lo slovacco anticipava l’avversario e lo lasciava con un palmo di naso andando a prendersi la coppa della sua seconda classica monumento dopo il Fiandre del 2016. Terzo l’olandese Terpstra con 57 secondi di ritardo.
La giornata è stata turbata dall’arresto cardiaco occorso a Michael Goolaerts, ciclista belga di 23 anni, mentre era in gara. Soccorso e portato in ospedale a Lille, il giovane atleta è morto domenica sera. Sagan ha espresso la sua tristezza in serata, appena appresa la notizia.
All the thoughts and prayers of the @BORAhansgrohe team and myself are with Michael Goolaerts. Such a sad news…
— Peter Sagan (@petosagan) April 8, 2018
(La Redazione)
Foto Brendan Ryan cc by nc sa
Leave a Reply